Lettera di solidarietà dell’AMI Milano

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9 aprile 2015. Ore 11.

Uno dei templi della giustizia italiana, comunemente considerato il più fortificato, è teatro di fatti di sangue gravissimi.  Il Tribunale che accoglie ogni giorno centinaia tra avvocati, addetti ai lavori e semplici cittadini si tinge di un colore e di un’infamia alle quali mai avremmo voluto assistere. Un evento lacerante senza precedenti nella storia della nostra città .

Non spetta a noi individuare colpe e colpevoli, non spetta a noi giudicare come e perché il sistema ha fallito.

Ciò che possiamo fare è chiedere perdono per un sistema che non ha saputo proteggere i suoi principali protagonisti, uomini di legge caduti sul campo e cittadini testimoni di giustizia. Ciò che pretendiamo è che le vittime di oggi possano farsi messaggeri per un futuro sicuro che garantisca di poter svolgere il proprio dovere in un ambiente sereno e pacifico. Ciò che chiediamo è che il gesto vile di un folle non  possa mai spegnere la passione, l’entusiasmo e la tenacia con cui quotidianamente affrontiamo le sfide  che la professione ci riserva.

Il Direttivo e tutta l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani Sezione Distrettuale di Milano intende, con queste poche parole, onorare i suoi caduti e unirsi commossa nell’ultimo abbraccio a chi, in questo 9 aprile, è morto con dignità e coraggio.

Milano, 10 aprile 2015.

I colleghi: Laura Galli, Giovanni Ingino, Silvia Colombo, Mariangela Lavorano, Anna Maria Saporito, Mariangela Golia, Daniela Frigione, Jacopo Maria Savi, Massimo Schirò, Nadia Albertini, Patrizia Primi, Roberta Cantaluppi, Manuela Giambanco, David Michael Vittoria, Maria Rita Ruberti, Silvia Lo Massaro, Luisa Vigna, Iraide Perrone

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