Io e Marino Maglietta, da sempre rivali, ma mai nemici.

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Nessuno si sarebbe aspettato che alla festa dell’AMI comparisse Marino Maglietta, l’icona della battaglia per l’affidamento congiunto (e non condiviso) in Italia.
Ci conosciamo da tanti anni, ormai.
Abbiamo lavorato insieme in alcuni convegni in cui all’epoca (inizi degli anni 2000) si parlava di affidamento condiviso. Eravamo una squadra affiatata con Marino, Bruno De Filippis, Maurizio Quilici, Fabio Nestola. Ricordo anche i parlamentari Lucidi e Tarditi. All’epoca furono molto attivi e presenti in molti eventi formativi.
Ma ne è passata di acqua sotto i ponti.
Oggi tutti si riempiono la bocca del concetto di bigenitorialità. Tutti si affannano a dimostrare di essere in prima linea, di aver capito tutto, di essere i paladini delle battaglie dei padri separati, dei nonni, degli zii, dei nipoti, delle madri.
Si ma questa gente venti anni fa dov’era?
Ecco perché io e Marino Maglietta possiamo permetterci il lusso di polemizzare tra noi, ma poi riconoscere nell’altro una storia vera ed una autorevolezza ventennale guadagnata sul campo e non su Facebook dietro ad una tastiera.
Questa foto è la prova che tra persone perbene e corrette c’è sempre un punto di incontro, anche se la si pensa diversamente.
Non c’è odio come tra le mezze calzette. In fondo l’odio è l’unica arma di chi ormai ha maturato la consapevolezza della propria condizione di mediocrità. L’odio è distruzione anche di se stessi.
Io voglio bene a Marino perché lo stimo. Non ho mezze misure e le cose, belle o brutte, non le mando a dire. O è bianco o è nero per me. Sono vittima del mio carattere, ma va bene così.
Lo stesso vale per Marino, toscano purosangue, e soprattutto gentiluomo che mi ha sempre voluto bene, nonostante tanti contrasti di natura tecnica, ma mai umana.
Ormai “il nuovo” avanza. I Maglietta, i Ceccarelli, i Nestola, i Cardinale e i Quilici e tanti altri non sono più papà di trent’anni. Molti sono nonni. Per qualcuno sono superati, chissà. Per molti altri sono mostri sacri.
Qualche progetto, “il nuovo” che avanza… appunto, vuole prendere il loro posto con un colpo di spugna.
Per la storia e per le grandi battaglie sono questi gli Uomini che hanno superato mille ostacoli per un diritto di famiglia italiano più umano e più al passo con i tempi.
La politica, quella dei dilettanti, può solo rovinare tutto.
Ciao Marino. Ti voglio bene.
Gian Ettore

Commenti su Io e Marino Maglietta, da sempre rivali, ma mai nemici.

  1. Enrico Domenis

    Nell’articolo si legge “Si ma questa gente venti anni fa dov’era?”, verrebbe voglia di rispondere: “Ma oggi, dopo 8 anni, l’affido condiviso (o congiunto) dove è? E qualcuno ne conosce la definizione?”.

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