Abusata e costretta a prostituirsi davanti ai figli. Preso marito-aguzzino a Torrevecchia

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Per ”arrotondare” il bilancio familiare cerca di costringere la moglie a prostituirsi. E, al rifiuto di lei, la immobilizza e la fa violentare dal ”cliente” davanti ai due figli minori, prima di violentarla anche lui, per ”punizione”. E’ accaduto a Roma, all’interno di un furgone parcheggiato in via Torrevecchia. L’uomo, un bosniaco 24enne, in Italia senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo di indiziato del delitto di violenza sessuale: a denunciarlo è stata la stessa vittima, 24 anni, romena, che dopo aver affidato i figli alla madre, si e presentata negli uffici del commissariato Primavalle, diretto da Domenico Condello, raccontando l’accaduto.

Tutto è cominciato quando il bosniaco, F.A., ha fatto irruzione nel furgone in compagnia di un uomo, un nordafricano, dal quale aveva già ricevuto dei soldi per fare sesso con la moglie: al ”no” della donna, F.A. l’ha scaraventata su un materasso, bloccandole i polsi per consentire che l’altro abusasse di lei. Dopo un po’, i ruoli si sono invertiti, con l’extracomunitario che teneva ferma la donna e il marito che ne abusava. Alla fine, i due hanno costretto la vittima e i figli a scendere e si sono allontanati con il furgone dove c’era anche la borsa della vittima con circa 600 euro in contanti.

Assistita da un’agente donna, la giovane ha trovato la forza di raccontare le violenze subite e successivamente è stata accompagnata in ospedale per le cure del caso, mentre F.A. è stato rintracciato dagli agenti poco più tardi nel campo nomadi di


via Salviati. Si è reso conto in ritardo dell’arrivo della polizia e ha provato a scappare correndo a piedi nudi e con gli stessi vestiti descritti dalla donna e indossati durante la violenza. Ma è stato individuato e fermato mentre cercava di nascondersi tra alcuni camper. Nel campo i poliziotti hanno anche ritrovato il furgone e il portafogli della donna, ormai vuoto. Proseguono le ricerche dell’altro straniero che preso parte alla violenza.


La Repubblica

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