No a nullità per i matrimoni di lungo corso

| Inserito da | Categorie: Novità dall'AMI Nazionale


ROMA – Niente convalida, da parte dei giudici italiani, della sentenza di annullamento del matrimonio ecclesiastico nel quale la convivenza tra i coniugi si sia protratta per lunghi anni o, comunque, per un periodo di tempo considerevole. Questo perchè una volta che il rapporto matrimoniale prosegue nel tempo è contrario ai principi di ‘ordine pubblico’ rimetterlo in discussione adducendo riserve mentali, o vizi del consenso, verificatisi nel momento del sì all’altare. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 1343 di oggi, accogliendo il ricorso di una moglie e invalidando la nullità di un matrimonio durato venti anni.


La prima sezione civile, riporta il sito Cassazione.net, ha dato parere negativo al quesito di diritto posto da una donna,la moglie ripudiata dal marito dopo due decenni di convivenza, con la scusa che la signora gli avrebbe taciuto la sua contrarietà a mettere al mondo figli. «Può essere riconosciuta nello Stato italiano – ha chiesto la signora agli Ermellini – la sentenza ecclesiastica che dichiara la nullità del matrimonio quando i coniugi abbiano convissuto come tali per oltre un anno, nella fattispecie per vent’anni, o detta sentenza produce effetti contrari all’ordine pubblico, per contrasto con gli articoli 123 del codice civile (simulazione del matrimonio) e 29 della Costituzione (tutela della famiglia)?». No, non può essere riconosciuta, è stata la risposta dei supremi giudici.


Così il ricorso è stato accolto e ‘cassata’ la sentenza con la quale la Corte di Appello di Venezia, aveva convalidato la nullità del matrimonio della coppia sancita dal Tribunale ecclesiastico regionale ligure nel novembre 1994, e dichiarata esecutiva dalla Segnatura Apostolica con decreto del marzo 2001.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *