Convegno AMI BARI: in aumento il reato di stalking, in diminuzione il maltrattamento in famiglia

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Presentati i dati di Bari e provincia durante il convegno “Patologie dei legami familiari”


Nei primi cinque mesi del 2011 a Bari e in provincia aumentano i reati di stalking tra coniugi ex conviventi (11 contro i 4 dello stesso periodo dello scorso anno) con 6 arrestati (contro 2) e 3 denunciati a piede libero (contro 2), diminuiscono i maltrattamenti in famiglia (87 contro 95) con 44 arrestati (contro 28) e 47 denunciati (contro 50) e le violazioni di obblighi di assistenza familiare (90 contro 164) con 68 denunciati (contro 98) e si registrano un tentato omicidio e due episodi di lesioni d’arma da taglio. Questi i numeri illustrati dal vicequestore aggiunto Francesca Falco durante il convegno “Patologie dei legami familiari”, svoltosi allo Spazio 7 della Fiera del Levante e organizzato dalla sezione distrettuale di Bari dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia). Ma molti episodi non vengono neanche denunciati per il “bene” dei figli, per vergogna o per paura di rappresaglie.

Come confermato da Michele Laforgia, avvocato del Foro di Bari e docente della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, “la stragrande maggioranza delle violenze e degli abusi contro donne e minori avviene nel contesto familiare. Basti pensare ai coniugi di Erba, alla vicenda di Avetrana o alle ‘famiglie’ della ‘ndrangheta calabrese per rendersi conto dell’esistenza di una forma di degenerazione criminale dei legami e dei vincoli familiari, forse non ancora sufficientemente considerata e studiata”.

Marina Castellaneta, associato di Diritto Internazionale all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha ricordato che “di fronte a questa drammatica realtà, comune ad altri Paesi, il Consiglio d’Europa ha delineato un piano d’azione per prevenire e fornire rimedi effettivi alle vittime della violenza tra le mura di casa e per spingere gli Stati a costruire un quadro giuridico appropriato, non limitato a interventi relativi al solo settore penale”.

Ma per Anna Maria Bernardini De Pace, avvocato del Foro di Milano, può accadere che, “in piena crisi coniugale, gli strumenti di tutela giuridica vengano piegati, nell’obiettivo della vittoria giudiziale, da coniugi vendicativi e rancorosi: figli, casa, denaro possono diventare un bottino irrinunciabile per le parti in causa, da ottenere ad ogni costo. L’avvocato, lucido e capace, ma soprattutto leale e attento all’interesse dei minori, dovrebbe sempre essere in grado di mediare tra ciò che richiede il proprio assistito e il rispetto sia della legge, sia della deontologia forense”.

Intanto, però, per Roberta Bruzzone, psicologa forense, criminologa, presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze Forensi ed ex consulente della difesa di Michele Misseri (autoaccusatosi del delitto della nipote Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana), si arriva perfino a uccidere il partner “per moventi di matrice ‘affettiva’ (o, più propriamente, pseudo-affettiva) come la gelosia e la possessività, progressivamente sempre più morbosa e pervasiva al punto da far riconoscere ovunque segni tangibili del tradimento da parte del compagno (o della sua volontà di troncare la relazione, di abbandonarlo) fino a far maturare nell’assassino la volontà di riscuotere il suo letale tributo di morte”.

E, allora, per Vincenzo Mastronardi, psichiatra e psicopatologo forense, direttore dell’Osservatorio dei Comportamenti e della Devianza alla I Facoltà Medica-Sapienza dell’Università di Roma, bisogna focalizzare le “indagini comportamentali” su dieci tipi di coppie (frenetica, depressa, arrabbiata, abitudinaria, ossessiva, cinguettante, repressa, all’antica, mangiona e scoppiata) e sui relativi fattori di rischio.

Soddisfatta per l’alto numero di iscritti (oltre mille) al convegno l’avv. Rosa Angela Martucci-Zecca, presidente dell’AMI: “Occuparsi di famiglie in crisi, di bambini in situazioni di pregiudizio, di violenze intrafamiliari presuppone una sensibilità e preparazione specialistica e costante. Il nostro progetto è un’avvocatura specializzata che si confronta con le altre figure professionali che ruotano attorno alla famiglia la quale resta la prima cellula della società”.

In apertura dei lavori hanno portato il saluto di Enti e istituzioni Antonella Daloiso (responsabile dell’Ufficio Relazioni Esterne della Fiera del Levante), la quale ha evidenziato il ruolo strategico degli avvocati matrimonialisti e la necessità di tutelare in ogni modo le vittime indifese di abusi e violenze, Emanuele Virgintino (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari), Francesco Logrieco (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani), Giuseppe Agnusdei (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lucera), Giuseppe De Robertis (presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia), Carla Vulcano (del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia), Vito Perrelli (assessore della Provincia di Bari all’Attuazione del Programma, Trasparenza e Legalità) e Gaetano Piepoli (docente di Diritto Privato all’Università di Bari).

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