Estate, anziani abbandonati dalle famiglie: “Soli in casa, rischiano di morire”.

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Con le città semi-svuotate dall’esodo estivo l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani ribadisce le preoccupazioni per la mancanza di strategie “necessarie per combattere una tra le grandi emergenze italiane: gli anziani abbandonati dalle famiglie”.


Il presidente nazionale AMI avv. Gian Ettore Gassani: “In Italia vivono 12.8 milioni di anziani ultra sessantacinquenni, quasi 1/5 della popolazione. In assenza di efficaci misure legislative deterrenti l’Ami teme che al termine dell’estate 2010, come successo negli ultimi due anni, si potrebbe fare la conta dei morti di anziani abbandonati da tutti, familiari in primis ‘impegnati’ nelle vacanze estive. Urge un puntuale e scientifico accertamento, da parte degli organi competenti, delle condizioni degli anziani”.


Tragedie evitabili a fronte di un allarme tempestivo e di un soccorso efficace: “Spesso gli anziani in solitudine muoiono anche a causa di un semplice collasso”.  Sul fenomeno: “Gli anziani rappresentano l’anello debole della nostra società: dapprima sfruttati al massimo, poi abbandonati. Sarebbe opportuno contemplare sanzioni penali nei confronti dei familiari che abbandonano, per un determinato periodo di tempo, un anziano non autosufficiente od anche momentaneamente malato. L’anziano, in determinate circostanze, dev’essere equiparato ad un bambino”.      


 


 


REPORT – ANZIANI


I dati sulla situazione degli anziani in Italia aggiornati al 30 marzo 2010 raccolti ed elaborati dal Centro Sudi dell’Associazione Matrimonialisti Italiani descrivono una situazione “di piena emergenza”.


 


BADANTI – “La terza età italiana è nelle mani delle badanti. Tale fenomeno lievita nel periodo estivo: lo svuotamento delle città aumenta il senso di solitudine e di abbandono. A Roma e Milano risultano carenti le attività ricreative e culturali dedicate al mondo della terza età gratuitamente usufruibili. Nel sud tale fenomeno è meno grave: spesso gli anziani vivono in famiglia, le città si svuotano meno rispetto a quelle del nord ed esiste un diverso grado di solidarietà sociale”.           


 


dal DISAGIO al MATRIMONIO – “Le cause sopra descritte determinano un netto aumento di disagi psicologici fra gli anziani che in almeno 1,8 milioni convivono con badanti, in gran parte straniere, non avendo più riferimenti familiari. Di qui il costante fenomeno delle unioni e dei matrimoni tra nonnini e giovanissime ragazze per lo più provenienti dall’est europeo”.


  


 


CENTRO STUDI AMI


Ricerca aggiornata al 30 marzo 2010


 


·        Circa 12.8 milioni anziani in Italia (età uguale o superiore a 65 anni).


 


Stato civile


·        64% coniugato


·        28% vedovo/a 


·        7% celibi/nubili


·        82% dei maschi è coniugato


·        48% delle donne è coniugato


·        10% dei maschi è vedovo


·        41.4% delle donne è vedovo


 


Condizione sociale


·        Circa 2.500.000 non autosufficienti con particolare incidenza al nord (18.4% in Lombardia) e meno al sud (11% in Molise).


·        3.5% assistiti domiciliarmente in Italia a fronte del 20% di Norvegia, Svezia e Danimarca. 


·        33% fa fatica a sostenere le spese mediche.

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