Prelevano la figlia di 5 anni, la bimba ‘rapita per amore’

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REGGIO EMILIA – Anna Giulia era stata prelevata dai genitori, Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, venerdi’ 16 luglio in una casa vacanze gestita dalle suore del Cenacolo Francescano di Reggio Emilia a Marina di Massa, in Versilia. Appena due giorni prima la bambina aveva compiuto cinque anni.


Il Tribunale per i minorenni di Bologna aveva sospeso la potesta’ genitoriale ai genitori il 7 agosto 2008, affidando la bambina ai servizi sociali. Gia’ il 5 marzo scorso, durante un incontro protetto con la figlioletta a Reggio Emilia, i genitori avevano distratto un’assistente sociale e avevano preso la piccola, fuggendo verso la Slovenia. Quattro giorni dopo, grazie anche ad una lunga trattativa con la nonna paterna, la Squadra Mobile reggiana aveva rintracciato i fuggitivi e li aveva raggiunti a Rabuiese (Trieste). Ma la vicenda non era conclusa. Il 5 aprile il padre e la madre della bimba si erano incatenati davanti al Colosseo, a Roma, raccontando poi la loro storia alle telecamere della trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’.


E il 3 maggio Massimiliano Camparini e Gilda Fontana avevano scritto una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendogli un aiuto per cercare di risolvere la situazione. Infine, il 16 luglio i genitori si erano presentati nella casa di San Francesco a Marina di Massa, dove Anna Giulia era ospite per le vacanze estive, e l’avevano prelevata. Il loro legale, l’avvocato modenese Francesco Miraglia, dal primo momento aveva detto che genitori e figlia stavano bene assieme e che la bimba era ”serena e felice”. Sulle loro tracce si erano subito messi i carabinieri di Massa Carrara e la questura di Reggio Emilia. Appena ieri pomeriggio il legale aveva diffuso una dichiarazione dei genitori: ”Continueremo a stare dove stiamo”, avevano fatto sapere padre e madre, aggiungendo che la ”superficialita’ degli interventi” del sottosegretario Carlo Giovanardi, del presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna Maurizio Millo (che si erano detti disponibili a valutare la vicenda ma solo dopo la ‘liberazione’ della bimba), della tutrice Sabrina Tagliati, dei familiari, dei politici e avvocati ”che non hanno nulla a che fare con la loro vicenda”, li aveva convinti sempre di piu’ ”di aver scelto la strada migliore e di continuare a stare lontano da questa giustizia”.


Proprio di ”malagiustizia” ha parlato piu’ volte l’avvocato Miraglia, sostenendo tra l’altro che non erano vecchi problemi di tossicodipendenza dei genitori, in particolare del padre, ad aver allontanato la bimba dai genitori, ma presunte ”condizioni fatiscenti” del loro alloggio. Appena due giorni fa, lunedi’, si e’ svolta davanti al Tribunale per i minori di Bologna, nella centrale via del Pratello, una manifestazione promossa da alcune associazioni di genitori che vivono situazioni analoghe a quelle dei Camparini. In questi due anni, tra l’altro, piu’ volte la nonna materna, Liana Cartinazzi, aveva chiesto di poter avere la custodia di Anna Giulia (la donna aveva gia’ cresciuto il primo figlio di Gilda, oggi maggiorenne), ma i servizi sociali reggiani hanno dato una risposta negativa.


Ansa.it

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