UN ESEMPIO SICILIANO NELLA INTEGRAZIONE DEI MINORI STRANIERI

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Parte  dalla Sicilia una  interessante iniziativa rivolta all’integrazione dei giovani stranieri presenti sul territorio regionale.


Il progetto, presentato dal Centro di Giustizia Minorile della Sicilia, ha lo scopo di tutelare i minori stranieri, che entrano  nel circuito penale o che arrivano soli e clandestinamente nel nostro Paese, e di fare fronte al fenomeno della devianza minorile.


L’obiettivo audace del Centro è quello di migliorare le condizioni di vita e sociali di queste piccole vittime, nonchè di ottenere la garanzia dei principali diritti esistenziali. In concreto la finalità del Patto educativo è quella di porre in essere un insieme di misure sociali di natura assistenziale, sanitaria, educativa, formativa, ricreativa e culturale.


L’ambizione è quella di non lasciare soli questi ragazzi, già sradicati dal loro ambiente naturale e di ottenere misure di accompagnamento, con il coinvolgimento dei Paesi di origine, che passano anche dallo snellimento dei processi burocratici, oltre che favorendo processi di socializzazione, di miglioramento formativo, educativo e della salute psico-fisica del minore. Il tutto per conseguire un reale inserimento del ragazzo nel nuovo contesto sociale.


È un’iniziativa a largo respiro che coinvolge oltre agli Enti Locali e ad i soggetti pubblici e privati (associazioni, onlus, volontariato) anche i Consolati di diversi Paesi stranieri (Francia, Capo Verde, Ungheria, Stati Uniti, Danimarca, Tunisia, Marocco, Malta, Spagna e Filippine).


Data la rilevanza del progetto, che probabilmente sarà finanziato dal Fondo Sociale Europeo, è auspicabile che anche altre realtà italiane seguano questo formidabile esempio di integrazione.  

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