VIOLENZE SUL FIGLIO DI 4 ANNI PER COMPIACERE COMPAGNO

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PESCARA – Un bimbo di quattro anni e’ stato vittima di incestuosi atti di libidine perpetrati dalla madre per ottenere compensi da un pedofilo sessantenne recidivo e con problemi psichiatrici con cui aveva una relazione. Gli abusi sono stati commessi a Pescara, dove la polizia ha
arrestato la donna di 26 anni e messo agli arresti domiciliari l’uomo, Carlo Di Filippantonio, un sardo con precedenti per atti di libidine su un minorenne. Anche se la sua posizione resta da chiarire, la squadra mobile pescarese teme che abbia adescato  altri bambini. I due sono stati arrestati per concorso in violenza sessuale aggravata.


Le ‘esibizioni’, hanno ricostruito gli inquirenti, avvenivano nell’appartamento dell’uomo, nato a Villanovafranca (Cagliari) ma residente a Pescara. Per abusare del bimbo sotto i suoi occhi, la donna – che ha precedenti per rapina – otteneva ”regali”: gli abusi sono avvenuti pure in casa della madre che ora, in caso di condanna, rischia di perdere la patria potesta’. Il piccolo, ascoltato dagli investigatori alla presenza di psicologi, e’ stato affidato al padre, da cui la donna e’ separata. Le indagini che hanno portato alla scoperta di questo caso erano iniziate nel febbraio dell’anno scorso ma gia’ da tre anni gli inquirenti tenevano d’occhio Di Filippantonio come sospetto pedofilo. Una sufficiente conferma e’ venuta da alcune intercettazioni ambientali.


L’uomo del resto viene descritto dalla polizia come ”persona molto malata”: era gia’ finito ai domiciliari, nel 1997, per episodi di pedofilia e aveva scontato una pena nella casa di cura ”Villa Serena” di Citta’ Sant’Angelo (Pescara); nel 1998 era stato ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino (Firenze) per essere poi di nuovo posto agli arresti domiciliari nella clinica abruzzese. Di Filippantonio percepisce una pensione di invalidita’ e soffre di squilibri mentali che secondo i parenti sarebbero legati ad una meningite infantile. L’abitazione dell’uomo e quella della giovane, ora rinchiusa nel carcere di Teramo, sono vicine. Il capo della Squadra mobile pescarese, Nicola Zupo, ha rivolto un appello agli abitanti  della zona invitandoli a fornire indicazioni e testimonianze sul comportamento dell’uomo: si suppone, infatti, che il caso svelato oggi non sia isolato, ma che altri minorenni entrassero in casa del pensionato. I due saranno interrogati domani dal Gip presso il Tribunale di Pescara. 
Fonte: ANSA

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