Codice rosso, cosa prevede la legge: indagini veloci, la vittima ascoltata entro tre giorni dal pm, E c’è il revenge porn

| Inserito da | Categorie: Novità dall'AMI Nazionale

a proposta di legge 1455, approvata oggi dalla Camera, basata su un disegno di legge governativo, adottato come testo base, nonostante altre due proposte parlamentari, conosciuta come Codice rosso, vuole rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolari riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica. Per le violenze sessuali le pene salgono a 6-12 anni rispetto a oggi, quando la reclusione minima è di 5 anni e quella massima di 10. La violenza diventa aggravata in caso di atti sessuali con minori di 14 anni a cui è stato promesso o dato denaro o qualsiasi altra cosa utile. Con Le pene arrivano a  toccare i 24 anni per le violenze sessuali sui minori.

Il testo spiega quali sono questi tipo di reato: maltrattamenti contro familiari e conviventi; violenza sessuale, aggravata e di gruppo; atti sessuali con minorenne; corruzione di minorenne: atti persecutori: lesioni personali aggravate da legami familiari.

Le nuove norme prevedono che la polizia giudiziaria deve immediatamente comunicare, anche in forma orale, al pubblico ministero la notizia di un reato compresa nell’elenco precedente.

Il pubblico ministero ha l’obbligo di sentire la persona offesa entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Queste due norme vogliono evitare che la vittima corra ancora rischi, assumendo rapidamente tutte le inziative per evitare nuove aggressioni. Previsto anche divieti di avvicinarsi alle vittime e uso dei braccialetti per i persecutori.

La polizia deve procedere senza ritardi alle indagini e riferire al pubblico ministero. Entro un anno le forze dell’ordine dovranno svolgere corsi di formazione specifici per affrontare questo tipo di reati.Viene introdotto il reato specifico di sfregio del viso e l’obbligo di comuncare alla vittima e al suo avvocato la scarcerazione  dell’aggressore.

Durante la discussione alla Camera è stata approvata anche la norma conosciuta come revenge porn che prevede pene da uno a sei anni e fino a 15 mila di euro di multa per chi diffonde materiale intimo per vendicarsi di un ex o una ex. Previsto anche l’obbligo di comunicare al giudice civile, durante una causa per divorzio, gli atti dei procedimenti penali in corso.

Inoltre sono stati approvati tre altri emendamenti: il primo alza da sei a dodici mesi il tempo per denunciare una violenza sessuale; il secondo introduce il reato di coercizione nei confronti dei matrimoni celebrati in Italia e all’estero contro la volontà di una donna; il terzo prevede l’attivazione del fondo a favore dei figli di femminicidio.

https://www.repubblica.it/politica/2019/04/03/news/codice_rosso_indagini_veloci_la_vittima_ascoltata_entro_tre_gioni_dal_pm_e_c_e_il_revenge_porn-223201012/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *