1 coppia su 5 in Italia separata in casa, per non finire sul lastrico

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1 coppia su 5 in Italia è separata in casa. Per varie ragioni, tra cui il non riuscire ad affrontare i costi del divorzio. Di contro, alcuni simulano la separazione per non pagare le tasse. Si tratta di anomalie “tutte italiane”, come denuncia all’Adnkronos, il presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Gian Ettore Gassani.

In Italia c’è un vero e proprio “esercito di coppie infelici invisibili che sono lo specchio più evidente dei tempi nei quali viviamo. Sono i separati in casa – afferma infatti Gassani – Una situazione così diffusa che il bravissimo regista Joachim Lafosse ha voluto rappresentare nel suo ultimo film ‘Dopo l’amore”.
E anche se non ci sono numeri esatti, si può stimare che “un quinto delle coppie è, di fatto separata tra le mura domestiche”.

I motivi? Sono diversi: “per incapacità di affrontare l’iter della separazione, per non dare un dolore ai figli, per noia, o anche per etichetta” ma soprattutto e innanzitutto “economici”.

Basta pensare che “nel 50% dei casi di separazione o divorzio lo sgretolamento del nucleo familiare produce situazioni di indigenza specie quando devono essere mantenuti i figli minorenni” spiega il presidente dell’Ami. “Relativamente alle fasce economicamente più deboli e a stipendio fisso è facilmente intuibile quanto una famiglia in cui lavora solo l’uomo sia inevitabilmente condannata alla povertà – prosegue – atteso che la separazione comporta necessità di affrontare spese per due abitazioni ed il raddoppio di tutte quelle necessarie per vivere”.

Questo dimostra ampiamente, conclude Gassani, che “anche una scelta libera e consapevole quale il diritto di separarsi o divorziare qui sta diventando un vero e proprio lusso, con la situazione paradossale: in Italia molte coppie optano per la separazione simulata per non pagare le tasse mentre molte altre coppie scelgono di condurre una vita da separati in casa per non finire sul lastrico”.

Commenti su 1 coppia su 5 in Italia separata in casa, per non finire sul lastrico

  1. Salvatore Maccarrone

    Verissimo, ma nessuno fa qualcosa per far cessare di fatto e tempestivamente tale stato di cose. Siamo di fronte ad uno stato ed una magistratura inclini a favorire la speculazione ed a creare, consapevolmente ed in mala, fede disperazione nelle persone.
    Fino a quando le cose staranno così e nessuno si ribella ma parla, parla e si lamenta il tempo scorre, le persone soffrono, muoiono e i miserabili hanno la meglio.

  2. Raffaella Cossi

    Se la separazione dei coniugi non si puo’ affrontare per i rilevanti costi, non si puo’ ignorare il fatto che per tutelare i figli, bisogna darsi delle regole, e ricevere comunque un supporto psicologico, altrimenti non si spezzano certi meccanismi , deleteri , già esistenti nel nucleo famigliare.
    I rilevanti costi si possono certamente contenere, ma si puo’ , si deve a mio avviso , investire almeno un poco nella consulenza legale ed anche in un supporto psicologico : lo ritengo passaggi necessari, per essere aiutati a “riorganizzare” la nuova vita, a beneficio di tutti , soprattutto dei figli.

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