(OMNIROMA) Roma, 07 MAR – “Sono in aumento le procedure di riconoscimento e disconoscimento di paternità in Italia. Secondo stime del centro studi Ami, negli ultimi 3 anni sono state iscritte al ruolo circa 8000 cause aventi come oggetto l’accertamento della paternità. Nel 2010 erano state 5700. Secondo i dati statistici emerge che il 15% dei secondi figli sono di un padre diverso da quello ufficiale, la percentuale arriva a 25% nel caso dei terzi figli. In aumento vertiginoso le perizie ematogenetiche che i tribunali dispongono per accertare la paternità. Inoltre è aumentato di circa il 30% della vendita online di kit per l’accertamento, “fai da te”, della paternità. Tali stime dimostrano che le infedeltà coniugali sono in netto aumento nel nostro Paese o almeno il livello del sospetto degli uomini di non essere padri dei propri figli oggi è particolarmente elevato e preoccupante. Nel 60% dei casi tali sospetti risultano essere fondati dal punto di vista processuale, con tutte le conseguenze che ne derivano sul piano motivo e relazionale. Con la legge 219/2012, infatti, è venuto meno il principio del figlio “legittimo”, nel senso di attribuzione automatica di paternità del figlio, ma è possibile ricorrere con maggiore facilità alle procedure di disconoscimento di paternità in nome del “principio di verità”. Così in una nota Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.