La giurisprudenza consacra le coppie di fatto. Si attende un segnale dal legislatore

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“La sentenza n. 394 emessa dalla Corte di Appello di Bologna e depositata ieri è di assoluta rilevanza, atteso che ha confermato la sentenza di 1° grado in cui il Tribunale aveva revocato l’assegno divorzile ad una moglie che aveva allacciato una convivenza stabile con il suo compagno, sul presupposto del riconoscimento nella coppia di fatto di una valenza giuridica pari a quella del rapporto coniugale,”così l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.

 

“A colpi di sentenze dei giudici di merito e di legittimità – fa notare il matrimonialista – la famiglia di fatto viene sempre più legittimata, a dispetto della imperdonabile inerzia del legislatore italiano, sordo ai profondi cambiamenti sociali e di costume del Paese”.

 

E spiega: “Le famiglie di fatto in Italia sono ormai una imponente realtà (circa 2 milioni). Non è pertanto ammissibile che il nostro Paese sia uno dei pochi in Europa a non aver legiferato per tutelare i diritti e i doveri di quanti, per scelta o per necessità, decidono di creare sodalizi familiari con una struttura complessa sovrapponibile a quella delle coppie sposate”.

 

“Esistono i conviventi per scelta  – afferma l’avv. Gassani – e ci sono i conviventi “per forza”, che sono costretti ad attendere anche 10/12 anni una sentenza di divorzio dal coniuge. Le coppie di fatto mettono al mondo figli (circa 120.000 all’anno), acquistano immobili, accendono mutui e sono stabili esattamente allo stesso modo delle famiglie degli sposati. Sostenere la tesi che il matrimonio sia di per sé una garanzia di solidità del rapporto è sconfessato dalle statistiche (ogni anno 4 matrimoni su 10 finiscono in Tribunale)”.

 

 “Inoltre, – precisa l’avv. Gassani – la Corte di Appello di Bologna conferma il principio secondo cui l’assegno divorzile può essere concesso o ripristinato solo in caso di effettivo bisogno dell’avente diritto (nell’ipotesi in cui la convivenza more uxorio dovesse finire)”.

 

Infine: “ Dopo la legge 219/2012, che ha equiparato i figli nati fuori dal matrimonio a quelli nati nel matrimonio, si attende che il legislatore vari una legge per garantire tutele effettive alle famiglie di fatto, al fine di evitare che sia la Magistratura a dover colmare vuoti normativi imperdonabili che proiettano l’Italia lontano dagli orientamenti giuridici dell’Unione Europea”.

 

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