11% delle separazioni giudiziali causato dai tradimenti omosessuali del partner/genitore. Gassani: “Bene sentenza a Nicosia ma resistono i pregiudizi tra gli addetti ai lavori”.

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L’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani si dichiara soddisfatta del provvedimento del Tribunale di Nicosia (Enna) laddove il giudice di una procedura di separazione giudiziale ha ribadito il principio, per la verità già consolidato, secondo cui l’omosessualità non è sinonimo di inadeguatezza genitoriale o ragione per non applicare la regola dell’affidamento condiviso dei figli. “Il dato più importante – dice il presidente nazionale Ami avv. Gian Ettore Gassani – è che sia stato proprio un Tribunale del sud ad imporre una battaglia contro l’omofobia: soprattutto in certe aree del nostro Paese e specie nei piccoli centri di provincia, l’omosessualità è vista ancora, infatti, come una malattia da curare. Con rammarico notiamo, racchiusi nella letteratura giudiziaria italiana, molti provvedimenti giurisdizionali che, almeno fino alla fine degli anni ’90, hanno dimostrato una sorta di discriminazione nei confronti dei padri e delle madri omosessuali. Ancora oggi in molti Tribunali, tuttavia, vengono disposte perizie psicologiche per verificare le capacità genitoriali di madri e padri omosessuali, quasi che la lotta al pregiudizio sia subordinata al punto di vista del consulente del giudice e alle garanzie morali che quest’ultimo sente il bisogno di ricevere prima dell’emissione di un provvedimento. Anche parte dell’avvocatura del diritto familiare e minorile continua a sostenere strategie difensive sulla base di principi incostituzionali che tendono a discriminare l’omosessualità”.


 


“Il Centro Studi AMI calcola che il 7% di separazioni giudiziali origini da tradimenti a sfondo omosessuale da parte del padre/marito, il 4/% da parte della madre/moglie: il fenomeno dell’omosessualità dei genitori pertanto è molto più radicato di quanto si possa anche lontanamente immaginare e tantissime coppie tendono a nascondere queste vicende optando per la separazione consensuale”.


 


Gassani conclude: “Molti padri e molte madri omosessuali assolvono al meglio al loro ruolo genitoriale, ancor più di quanto facciano i genitori eterosessuali”.    

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