DOPPIA SENTENZA DELLA CONSULTA SULLA LEGGE 40/04 Tra Luci e ombre

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Oggi la Consulta ha adottato due pronunce in tema di diritti del minore e alla genitorialità di segno opposto. Da un lato in qualità di componente del collegio giuridico della donna single che chiedeva l’accesso alla PMA legale , esprimo un parere fortemente critico rispetto alla odierna sentenza della Consulta che ritiene proporzionato e ragionevole il persistente divieto di accesso della donna single alla pma …pur riconoscendo la piena costituzionalità di una eventuale modifica della legge in tal senso da parte del Parlamento “. E’ il commento a caldo dell’avvocato Gianni Baldini, professore di Biodiritto Unisi e legale della donna ricorrente. “Con la riserva di meglio valutare le ragioni tecniche della decisione, con la sentenza 69/2025 la Corte Costituzionale ritiene che la limitazione all’accesso alla pma della donna single, consentita in quasi tutti i paesi europei, sia ragionevole e proporzionata con ciò non solo contraddicendo la recente propria pronuncia n 33/2025 con la quale ha ammesso l’adozione anche per il single ma anche la sentenza uscita proprio oggi che riconosce la trascrivibilità in Italia del certificato di nascita del bambino nato all’estero con tecnica di pma effettuata da due donne (sent 68/2025)”, aggiunge.
“Si tratta – si legge ancora nella nota – di tre decisioni distinte nelle quali a tutela degli interessi del minore ( identità personale e assistenza morale e materiale) si affermano diritti fondamentali in capo ai genitori, mentre quando ad essere tutelato è il diritto alla genitorialità in una formazione sociale pienamente legittima e meritevole (la famiglia monoparentale) questo viene negato in omaggio ad un non meglio precisato ‘principio di precauzione’ in forza del quale sarebbe meglio nascere con la figura paterna….senza considerare che non siamo difronte ad una alternativa per il potenziale bambino…quanto al fatto che semplicemente non avremo nessuna nascita di un bambino! E ove la donna single voglia cmq procedere, in assenza (per scelta o necessità) di un partner, sarà costretta in quanto famiglia monoparentale ancora una volta ad andare all’estero…nel paese col minor tasso di nascite del mondo.
Quando alle due mamme posto che il focus della decisione della Consulta è tutto incentrato sul the best interest of children  obliterando qualsiasi considerazione sulla condotta posta in essere dagli adulti per poterlo concepire (attraverso una PMA eterologa che in Italia, come è noto è vietata per due donne analogamente alla GPA effettuata da due uomini) sorge spontanea la domanda: se la questione diventa giustamente l’esigenza della tutela dell’identità personale del nato, dopo il giusto riconoscimento delle due mamme ….a quando il riconoscimento dei due papa’? Non porsi il problema significherebbe effettuare un salto logico insostenibile che introdurrebbe oltretutto anche una irragionevole discriminazione tra uomini e donne”.
Avv. Prof. Gianni BAldini

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