Italia: 100.000 bambini maltrattati

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Una riflessione sull’infanzia in Italia, nata dalla lettura dell’indagine resa nota ieri da Terre des Hommes e Cismai su maltrattamenti e abusi durante l’infanzia: quasi 100.000 le piccole vittime, e il dato più allarmante è l’assenza di una reale consapevolezza della gravità del problema

Il maltrattamento dei bambini è un fenomeno ancora in parte sommerso. Sono anni ormai che se ne parla, ma mancano sia dati omogenei capaci di misurarne l’effettiva incidenza, sia un sistema di monitoraggio che permetta poi di concepire efficaci politiche di contrasto alla violenza. Oltre al fatto che è assente, e forse è questo il dato più preoccupante, una reale consapevolezza da parte della gente della gravità del problema. Eppure, come mostra l’indagine divulgata il 17 settembre, dalla fondazione Terre des Hommes e dal CISMAI (Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia), in Italia sono quasi 100.000 i minori vittime di maltrattamenti e di abusi. Bambine e bambini che vengono trascurati (52,7%) o che assistono impotenti alla violenza dei padri nei confronti delle madri (16,6%). Bambini e bambine che subiscono violenze psicologiche (12,8%) e abusi sessuali (6,7%), o che vengono maltrattati fisicamente (4,8%).

L’indagine quantitativa e qualitativa condotta da Terre des Hommes e dal CISMAI mostra molto bene come il maltrattamento, in Italia, sia un problema reale con il quale decine di migliaia di bambini devono fare i conti quotidianamente. Un problema diffuso in tutto il paese, indipendentemente dal contesto socio-economico e culturale in cui crescono i minori. Non è solo una questione di “poca attenzione” perché, soprattutto in periodo di crisi e di difficoltà economiche, le preoccupazioni sono altre, non c’è tempo da perdere, si deve correre dalla mattina alla sera e non c’è l’energia sufficiente per occuparsi poi anche dei bambini. È anche e soprattutto una questione di “assenza di rispetto” nei confronti dei più fragili. Come se i bambini, una volta venuti al mondo, diventassero “oggetti di possesso” dei genitori e, esattamente come ogni altro oggetto, potessero essere utilizzati a piacimento: coccolati quando se ne ha voglia, ma poi anche maltrattati, trascurati, abusati.

Quando si è piccoli, si dipende completamente dagli adulti, soprattutto dai propri genitori, e non si è capaci di difendersi da soli. Non si hanno né gli strumenti, né la capacità. E poi si tende a giustificare sempre gli adulti, ogni loro gesto o mancanza, come se i veri “colpevoli” della situazione fossero loro. Ecco allora che capita di adattarsi a situazioni di maltrattamento, di considerare normale la limitazione dei propri movimenti, e di accettare senza alcuna lamentela di essere denigrati, incolpati, minacciati e intimiditi. Ma come si fa a crescere in maniera armoniosa ed affrontare le difficoltà della vita quando non si è avuta la possibilità di accedere alla propria autonomia e quando i propri genitori non sono stati “sufficientemente buoni”, come direbbe il pedopsichiatra D. W. Winnicott? Come si fa a capire di essere importanti e di avere un valore (quella famosa dignità intrinseca che caratterizza ogni persona) quando nessuno ce lo ha insegnato da bambini?

Quando si è trascurati o maltrattati, è difficile poi imparare a “tenersi su” da soli, diventando progressivamente autonomi e fiduciosi nel futuro. Come ha spiegato in modo molto chiaro il filosofo A. Honneth, quando da bambini manca l’amore, manca anche il riconoscimento. E, senza riconoscimento, è tutto il mondo che rischia di andare in frantumi, non solo durante l’infanzia, ma anche più tardi, quando si diventa adulti e si rischia di diventare a propria volta maltrattanti. Quando non si è stati “riconosciuti”, infatti, diventa molto difficile, se non impossibile, poter “riconoscere” gli altri.

Commenti su Italia: 100.000 bambini maltrattati

  1. I maltrattamenti e gli abusi vi sono e non sono solo quelli gravissimi, fisici. Si rammenta che tra questi vi sono i maltrattamenti psicologici che poi incideranno su tutta la vita del bambino condizionandone la formazione del carattere. Si additano, all’uopo, per le gravi responsabilità da tutti taciute, i giudici dei minori e le madri. Forse questo discorso non conviene sentirlo ma è proprio così. Così come ve ne è consapevolezza nella gente ma questa per cultura e , forse, per codardia, non reagisce. I problemi sono solo di chi li ha. Questa è l’Italia.

    1. francesca bacci

      Caro salvatore e’proprio cosi,chi ha problemi se li tiene , in barba alle leggi , ai trattati allecommissioni ecc ecc .

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