L’AMI di Napoli riparte in quarta

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Grande successo del convegno “La famiglia oltre la separazione” .

“La famiglia oltre la separazione. Riflessioni ed esperienze a confronto” è il convegno svoltosi questa mattina nella Sala Auditorium del Nuovo Tribunale di Giustizia, a cura dell’AMI (Associazione Matrimonialisti Italiani) di Napoli. L’incontro che ha affrontato il tema della “separazione costruttiva” è stata l’occasione per presentare le future attività dell’AMI di Napoli che, grazie alla nuova presidente, Valentina de Giovanni, riparte in quarta.

Un matrimonio su tre fallisce e in Campania il trend è in aumento: come affrontare la vita familiare dopo la separazione? L’AMI, vuole diffondere anche a Napoli, grazie alla neo eletta presidente Valentina de Giovanni, una nuova cultura giuridica e sociale della separazione. Il convegno di questa mattina “La famiglia oltre la separazione. Riflessioni ed esperienze a confronto” è stata una prima grande occasione- colta da una folta platea di avvocati -di avvicinarsi ad un tema quanto mai delicato ed incandescente quale il diritto di famiglia.

Il Convegno, accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Napoli, ha visto la collaborazione del gruppo di imprese sociali Gesco e del portale Napoli Città Sociale.

Nel corso dell’incontro si è discussa la necessità di creare il Tribunale della Famiglia, e si sono toccati tutti gli aspetti sociali legati alla separazione,  in linea con le attività dell’AMI, che intende aprire anche a Napoli, come nelle principali città d’Italia, uno sportello di consulenza specializzata legale gratuita. E’ intervenuto inoltre lo scrittore Maurizio de Giovanni con un bellissimo brano inedito sul tema.

“Noi dell’AMI – spiega l’avvocato Valentina de Giovanni – da sempre auspichiamo la creazione del Tribunale della Famiglia, dove possano essere affrontate in modo esaustivo e altamente specializzato le problematiche connesse al conflitto coniugale, dall’affido dei figli al sostegno alla famiglia, fino alle questioni patrimoniali. In tutta Italia abbiamo aperto sportelli di consulenza specializzata legale gratuita, operando sempre in sinergia con le associazioni che si occupano di assistenza alla genitorialità, violenza sulle donne e altre problematiche che possono riguardare la famiglia separata e i suoi componenti”.

Insomma, quello su cui insistono gli avvocati matrimonialisti dell’AMI è soprattutto l’importanza di un approccio multidisciplinare al problema della separazione, questione che deve essere affrontata anche insieme a psicologi, psichiatri, sociologi, mediatori familiari, assistenti sociali e rappresentanti delle forze dell’ordine. Sono diverse, infatti, le conseguenze, materiali ma anche psicologiche, che il fallimento di un matrimonio si porta dietro: spesso i figli diventano merce di scambio.

Un punto su cui ha insistito soprattutto il presidente nazionale dell’AMI Gian Ettore Gassani, autore tra l’altro del saggio ‘Perplessi Sposi’è che “il diritto di famiglia non è un ammasso di norme ma un concorso di competenze multidisciplinari, e come tale va affrontato anche da un punto di vista sociale. Nell’85% dei casi le stragi e le violenze in famiglia si consumano nella fase immediatamente successiva alla separazione, in cui è ancora forte il conflitto. Tantissimi sono i femminicidi proprio in quella fase più delicata in cui le donne fanno la scelta di lasciare il compagno: si stima che il 40% delle donne uccise in famiglia avessero sporto denuncia.  Di qui la necessità di unire forze e competenze per accompagnare la coppia nella separazione e in caso di denuncia da parte di uno dei partner di monitorare la situazione con forze di polizia esperte. Nella creazione di una relazione costruttiva dopo la separazione hanno un ruolo importantissimo gli avvocati: un buon matrimonialista non è quello che porta su un piatto d’argento la testa dell’ex coniuge, come si potrebbe pensare, ma quello che sperimenta la via della mediazione, soprattutto per il bene dei figli. Nel 30% dei casi, addirittura, si valuta che, seguite da un buon mediatore, le coppie potrebbero salvarsi. Un avvocato matrimonialista, al contrario di uno amministrativo che ha a che fare con oggetti materiali, ha a che fare con i sentimenti”.

Si è trattato anche il tema dell’affido che dovrebbe sempre più essere condiviso come vuole la legge che sancisce l’affido condiviso. “Eppure la legge non è ancora recepita a fondo nei tribunali – ha fatto notare Francesco Janes Carratù-, Associato Federico II-, tanto è vero che si parla ancora della “facoltà” di vedere i figli da parte del padre, mentre vedere i figli dovrebbe essere un obbligo e un diritto del padre”.

Proprio sul tema dei padri divorziati lo scrittore Maurizio de Giovanni, fratello dell’Avvocato Valentina de Giovanni, ha letto una intensissima e commuovente lettera aperta dedicata ai suoi due figli che dopo il divorzio hanno scelto a 6 e 9 anni di vivere con lui piuttosto che con la madre.

Eppure “non tutti padri sono così premurosi e adeguati- ha sottolineato Raffaele Sdino, Giudice I Sezione Civile del Tribunale di Napoli-, così come non è scontato lo siano le madri. Spesso sono i padri a non volersi prendere la responsabilità dei figli e a non far valere il loro diritto perché sostengono di non avere tempo, evidentemente non considerano i figli una priorità, così come dovrebbero.
In molti casi, anche quando le condizioni economiche dei partner sono floride, ci si scontra sulle attività da far fare ai figli, che diventano il bersaglio di attacchi e dispetti al partner, credo che bisognerebbe rendere tutto molto più semplice e far si che non ci sia sempre il bisogno di chiedere il permesso di far fare nuoto, piuttosto che un corso di inglese ai figli al partner che paga il mantenimento. Al sud inoltre, a fronte di una famiglia d’origine che sostituisce la carenza del welfare, scontiamo l’onere di un’incredibile ingerenza dei genitori della coppia, che in molti casi, accende il conflitto, anche là dove c’è un accordo tra gli ex partner”.

Molto presto, dunque, come sostenuto con grande convinzione da Valentina de Giovanni, si aprirà anche a Napoli uno sportello di consulenza specializzata legale gratuita dell’Ami.

Commenti su L’AMI di Napoli riparte in quarta

  1. Luigi

    Un suggerimento a chi “decide”…dopo la famosa frase che tutti amano dire: ” la colpa è di tutti è due ” , che può benissimo essere accettata all’inizio, però, con il tempo emerge gradualmente o addirittura quasi immediatamente, chi alla fine per i figli soccombe. Chi veramente si fa calpestare per salvaguardare o figli, e chi invece nella sua carognaggine accentua sempre di più l’atteggiamento prevaricatorio. Infine un consiglio ancora … guardate che le “ madri melevoli” non vivono solo in America ma anche qui da noi, e sono di una cattiveria unica. Quello che noto si fanno e si dicono molte belle parole in convegni e simposi ma di fatto poco si proteggono i figli da queste situazioni che si vengono a creare con uno dei due calpesta e l’altro va in carrozza, i giudici pur capendo non si muovono e gli avvocati….stendiamo un velo.
    Per chiudere se volete onestà remunerate gli accordi ben più delle vertenze e soprattutto i tentativi di accordo con lo stilale un VERBALE chiaro e preciso qualora “vanificato” appositamente da una delle parti, deve essere portato nel giudiziale, che vengano alla luce le false manovre poste in essere.

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