Affido condiviso: bene sentenza Cassazione. Ora sanzioni significative per i genitori che ostacolano il rapporto tra l’ex coniuge ed i figli.

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“Con la sentenza numero 21718 la Suprema Corte di Cassazione ha finalmente posto un freno alle migliaia di ricorsi ad essa inoltrati per contestare le decisioni dei giudici di merito in ordine ai provvedimenti riguardanti l’affidamento dei minori”, commenta il presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, l’avv. Gian Ettore Gassani. “E’ arrivato il momento di comprendere – continua – che l’affidamento condiviso non può più essere messo in discussione dovendo, tale istituto, essere considerato la regola e non l’eccezione. Ancora oggi nel 40% dei casi di separazione e divorzio i coniugi configgono sulla legittimità dell’affidamento condiviso. Oggi per molti genitori i figli restano ancora un ‘bottino di guerra’; alla base di almeno il 70% dei fatti gravi che si consumano in famiglia vi è la loro contesa quale causa scatenante. La legge sull’affidamento condiviso 54/2006 probabilmente stenta a decollare nel nostro Paese perché non è stato recepito da gran parte degli italiani il principio sacrosanto della bigenitorialità che, di contro, da anni ha preso piede in tutta Europa. Occorre altresì contemplare sanzioni significative e non soltanto simboliche a carico di tutti i genitori che, con l’alibi di tutelare i figli, frappongono ostacoli al naturale rapporto dei bambini con l’altro genitore.


Sebbene nell’80% dei casi i Tribunali diano attuazione alla legge sull’affidamento condiviso, si può affermare che nei fatti, tale legge resta una ‘scatola vuota’, priva di qualsivoglia contenuto, perché allo stato attuale i tempi concessi al genitore ‘non collocatario’ restano del tutto residuali e sovrapponibili ai tempi in cui vigeva l’affidamento esclusivo. E’ evidente che anche tra molti addetti ai lavori, avvocati e magistrati in primis, probabilmente non risultano chiari il significato e le finalità della legge 54/2006 che ha introdotto l’affidamento condiviso in Italia”. 

Commenti su Affido condiviso: bene sentenza Cassazione. Ora sanzioni significative per i genitori che ostacolano il rapporto tra l’ex coniuge ed i figli.

  1. rosaria

    e vero e proprio così, i figli dei separati diventano povere vittime…. usati dai rispettivi genitori, dei pacchi, attraverso di loro ci si permette addirittura di fare dispetti all’uno o all’altro genitore……robe da galera…….

  2. giuseppe

    Per cortesia, smettiamola con la storiella di salomone e dei figli-pacchi. Sono i genitori collocatari, cioè gli ex-affidatari (mutatis mutandis), cioè le madri, che usano i figli per consolidare o migliorare la propria posizione economica e per punire l’ex-coniuge. Certo, forse farebbero la stessa cosa anche i padri, se venisse data loro la possibilità. Ma si dà il caso che oltre l’80% delle possibilità di nuocere viene dato alla madre attraverso l’istituto del genitore collocatario, domiciliatario. In barba alla L.54/2006, nella quale non si parla di collocare un figlio presso un genitore e di dare all’altro solo dei diritti di visita, così come era nel vecchio affido esclusivo, ma si afferma invece il diritto dei minori ad avere rapporti equilibrati (cos’è una bilancia equilibrata? Tot grammi su un piatto e tot grammi sull’altro) e continuativi con entrambi i genitori, oggi i tribunali ancora vogliono distinguere, surrettiziamente, un genitore prevalente, che gestisce, ed uno subvalente, che ha solo l’obbligo di pagare l’assegno e che viene perciò sminuito agli occhi dei figli.
    Spesso si dice che i figli (i figli-pacchi, appunto) soffrono a trasferirsi con giochi e libri da una casa all’altra. Forse che i figli non soffrono, invece, a perdere un genitore? Fra i due mali, rispondete sinceramente e dopo aver riflettuto, qual è quello minore? Ricordate che la separazione e il divorzio non sono (o non dovrebbero essere) un pranzo di gala per nessuno.

  3. giuseppe

    Per cortesia, smettiamola con la storiella di salomone e dei figli-pacchi. Sono i genitori collocatari, cioè gli ex-affidatari (mutatis mutandis), cioè le madri, che usano i figli per consolidare o migliorare la propria posizione economica e per punire l’ex-coniuge. Certo, forse farebbero la stessa cosa anche i padri, se venisse data loro la possibilità. Ma si dà il caso che oltre l’80% delle possibilità di nuocere viene dato alla madre attraverso l’istituto del genitore collocatario, domiciliatario. In barba alla L.54/2006, nella quale non si parla di collocare un figlio presso un genitore e di dare all’altro solo dei diritti di visita, così come era nel vecchio affido esclusivo, ma si afferma invece il diritto dei minori ad avere rapporti equilibrati (cos’è una bilancia equilibrata? Tot grammi su un piatto e tot grammi sull’altro) e continuativi con entrambi i genitori, oggi i tribunali ancora vogliono distinguere, surrettiziamente, un genitore prevalente, che gestisce, ed uno subvalente, che ha solo l’obbligo di pagare l’assegno e che viene perciò sminuito agli occhi dei figli.
    Spesso si dice che i figli (i figli-pacchi, appunto) soffrono a trasferirsi con giochi e libri da una casa all’altra. Forse che i figli non soffrono, invece, a perdere un genitore? Fra i due mali, rispondete sinceramente e dopo aver riflettuto, qual è quello minore? Ricordate che la separazione e il divorzio non sono (o non dovrebbero essere) un pranzo di gala per nessuno.

  4. salvoct

    Scusate ,la donna non ha voluto la parita perche i figli non possono rimanere col padre invece con la madre?io sono separato in fase di divorzio da 9 mesi e non mi fa vedere i mie 4 gioielli di 13,12, 5,4 anni da 7 mesi e la legge mi di ce che fin quando non ce una sentenza non puo fare nulla . e giusto,NOI UOMINI SIAMO SOLO BUONI PER DARE L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO?

  5. Rodolfo

    Auspichiamo un ritorno all’arcaico: evviva la società patriarcale (donne a casa con i pupi e uomini fuori al lavoro). Allora sì che tutto filava! A ognuno il proprio ruolo e senza litigare. La legge sta invadendo e devastando la famiglia. L’affido condiviso acuisce solo le tensioni. Eliminate sto’ assegno di mantenimento che forse è il vero oggetto del contendere. Rispettate i minori e LIBERATELI dalla Mancanza di VERO AMORE e dall’IRRESPONSABILITA’ GENITORIALE. I giudici non dovrebbero neppure entrare nei meandri delle dinamiche familiari e applicare a tappeto un affido che invece dovrebbe essere cucito su misura, CASO PER CASO. Stiamo parlando di ESSERI UMANI e non di CAMBIALI.

  6. dania

    Purtroppo in Italia c’è ancora tanta strada da percorrere prima di ritenere radicato il principio della bigenitorialità, in primis i magistrati devono attuare il principio concretamente, eliminando il concetto della “collocazione “del minore, espressione dell’affidamento esclusivo e non contemplato dalla legge di modifica del diritto di famiglia.

  7. Claudio

    Sono indignato di essere un padre separato e che non si vede riconosciuto il diritto di avere un rapporto continuativo con la propria figlia.
    Da 8 anni sono separato e “mia moglie” visto che non sono ancora divorziato, nega da sempre il diritto a nostra figlia di trascorrere regolarmente il periodo imposto dal Giudice con il padre. Dal 2008 ad oggi inizio a denunciare questi avvenimenti alla giustizia, sapete con quale esito?
    Su 7 denunce effettuate contro mia moglie per inadempienza ai provvedimenti del Giudice e principalmente per difendere il diritto di nostra figlia, 6 sono state archiviate perchè il reato non sussiste.
    LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI.

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